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Immagine del redattoreIsabella Tovaglieri

Tovaglieri: "In Europa contro la dittatura del politicamente corretto"

Dopo cinque anni a servizio dei giovani lombardi come europarlamentare, Isabella Tovaglieri si ricandida al Parlamento Europeo per combattere le follie green, promuovere l'identità italiana e lottare contro la dittatura del politicamente corretto. In questo articolo, Isabella ci spiega perché, domani e dopodomani, 8 e 9 giugno, è imperativo recarsi alle urne a votare Lega e scrivere TOVAGLIERI.





Per essere portavoce dei giovani liberi


Di fronte a un’Unione Europea che ci vuole sempre più omologati, ribellarsi alla dittatura del politicamente corretto è ormai una forma di resistenza culturale. Bruxelles vorrebbe delle nuove generazioni docili, supine e standardizzate: il sogno è che, gli adulti di domani, siano i primi ultrà dell’ambientalismo ideologico, abituati all’auto elettrica, al cibo sintetico, ad usare un linguaggio buonista, “inclusivo” e pieno di Schwa e asterischi e a non avere più legami forti con la propria terra, che si tratti di religiosità o identità. Queste idee sul futuro dell’Europa sono però la negazione dell’Europa stessa, continente con tradizioni, identità e lingue millenarie che non può - e non deve! - piegarsi ai diktat della sinistra green che trincerata nei palazzi del potere. È per questa Europa dei popoli, della libertà di espressione e delle identità, che rovesci la cappa politicamente corretta che sempre più si espande nel nostro continente, che ho deciso di mettermi nuovamente in gioco. Sarò orgogliosa di battermi in Europa in nome delle migliaia di giovani che, nonostante tutto, non hanno intenzione di arrendersi al politicamente corretto!

 

Per dire stop al green ideologico


Con Ursula Von der Leyen, l’Unione Europea ha scelto la strada del “green a tutti i costi”. Pur di ridurre le emissioni di CO2, Bruxelles ha deciso di stravolgere i nostri sistemi sociali, economici ed industriali. E così, negli ultimi cinque anni, abbiamo assistito a provvedimenti folli come la direttiva case green, che obbligherà milioni di europei a ristrutturare a loro spese le loro case, o allo stop ai motori per il 2035, che ci costringerà a sostituire le nostre auto a benzina o diesel con costose auto elettriche cinesi. Per non parlare delle nuove politiche europee contro l’agricoltura e l’allevamento, visti come settori “inquinanti” e da colpire duramente, o di regolamenti come il CBAM e il nuovo ETS, che, se non saranno rivisti, porteranno alla chiusura di migliaia di nostre aziende. La svolta verde voluta da Bruxelles, in realtà avrà come effetto quello di lasciare al verde le nostre tasche, e finirà per impoverirci, deindustrializzarci e renderci dipendenti da paesi extra-europei per mantenere lo stile di vita “eco-sostenibile” che l’Europa vorrebbe. La prossima legislatura sarà decisiva per invertire la rotta: se non ci sarà una svolta immediata, le conseguenze delle politiche green saranno tremende e irreversibili.


Per difendere la Lombardia in Europa

 

La Lombardia è un’eccellenza a livello non solo europeo, ma addirittura mondiale. Non solo per le sue attività ed industrie, ma anche per l’elevata qualità della vita che offre ai suoi cittadini. Purtroppo per i lombardi, però, la follia delle politiche green europee è in procinto di abbattersi anche sulla nostra regione: la nuova Direttiva sulla qualità dell’aria imporrà nuovi e stringentissimi limiti sulle emissioni di PM10 e PM2,5 in tutte le regioni. Si tratta di limiti impossibili da raggiungere, che non tengono conto delle specificità del nostro territorio e di tutto quanto già abbia fatto negli ultimi anni per ridurre le polveri sottili. Il nostro Presidente Fontana è stato chiaro e netto su questo: per rispettare i limiti della nuova Direttiva sulla qualità dell’aria bisognerebbe chiudere il 70% delle attività produttive! A Bruxelles, sarò nuovamente in prima linea per rivedere i target di questa assurda direttiva, e per scongiurare che la nostra Lombardia venga colpita e danneggiate dalle (purtroppo numerose) eco-follie che l’Europa vorrebbe attuare.

 

Per dimostrare che la Lega è diversa dagli altri


Anche se in Italia governiamo insieme, Fratelli d’Italia ha un programma e una linea politica ben diversa da quella che noi abbiamo seguito, coerentemente, negli ultimi cinque anni. Basterebbe vedere la loro posizione su Ursula Von der Leyen: nonostante le politiche disastrose che portano la sua firma, Fratelli d’Italia si dimostra tutto fuorché contraria a sostenerne il bis, proseguendo una politica di avvicinamento con la presidente della Commissione europea che, in realtà, è già in atto da mesi. Basterebbe vedere come ha votato il partito di Giorgia Meloni su dossier chiave come il patto per l’immigrazione: mentre la Lega si è opposta all’ennesimo patto fuffa che lascia l’Italia ancora una volta sola nella gestione dei flussi migratori, Fratelli d’Italia ha votato a favore, insieme al PPE, ai socialisti, ai verdi. Scegliere la Lega significa fare una scelta chiara e coerente, che metta l’Italia e gli italiani al primo posto e che non accetta compromessi a ribasso o accordicchi in cambio di qualche poltrona in più.





Per continuare a valorizzare i giovani della Lega

 

La Lega Giovani è parte integrante della mia esperienza politica fin da giovanissima, e senza il sostegno di tanti ragazzi e ragazze non sarei arrivata dove sono ora. In questi cinque anni, per ripagarli del supporto e dell’affetto che mi hanno sempre dimostrato, mi sono prodigata per far conoscere le istituzioni comunitarie a centinaia di giovani, portandoli in viaggio nel cuore del potere dell’Unione. Ma ho voluto anche coinvolgerli sul territorio, con eventi organizzati dal gruppo Identità e Democrazia in cui conoscersi e far conoscere loro l’attività della Lega in Europa. Sono stati degli splendidi ricordi rimasti nel cuore a me e a tantissimi ragazzi. Se sarò rieletta, sarò felicissima di portare alla scoperta dell’Europa, sia a Strasburgo che in Italia, migliaia di altri giovani della Lega!




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