Zanzara è anarchia.
È il folle giocattolo circense del mai politicamente corretto Giuseppe Cruciani.
Tra telefonate di nostalgici e cospirazionisti, clip di repertorio e interventi in diretta di personalità del mainstream politico, ha trovato perfettamente posto un drappello di giovani del partito che senza paura hanno issato in diretta radiofonica e streaming lo striscione «Salis sei la vergogna di Monza».
Drappo bianco, tinto di verde (forse nostalgico delle lotte padane), tanto pericoloso e sovversivo da far scattare la querela del sempretwittante Roberto Salis, padre dell’europarlamentare di Alleanza Verdi - Sinistra. A fiancheggiarlo negli intenti giudiziari non poteva mancare l’eterno servo del turbocapitalismo David Parenzo, tanto per citare un altro ospite fisso della Zanzara: Diego Fursaro. Senza mezzi termini aveva definitivo come «una aggressione» la foto scattata dai nostri militanti sotto l’arcinota casa dei Salis in quel di Monza. Nessuna condanna per l’occupante con immunità Salis, l’europarlamentare abusiva che Parenzo freme dalla voglia di ospitare e lodare prossimamente in trasmissione.
A Parenzo, i giovani del Carroccio dedicano un altro omaggio Made in Lega Giovani, esponendo con lo striscione con bomboletta nera (sarà squadrismo?), con scritto a chiare lettere «Ma quale aggressione, Parenzo chiacchierone!», già annunciato il giorno precedente dall’on. Luca Toccalini con un sit-in davanti agli studi di Radio24 ed esibito oggi in diretta dal coordinatore dei giovani lombardi, Alessandro Verri. Parenzo, toccato sul personale, non ha resistito al crollo emotivo, apostrofandolo con l’elegante vezzeggiativo di «imbecille», riservandogli anche l’invito a passare sotto casa sua per «una pisciata in testa» (pratiche in voga nelle rubriche più piccanti della Zanzara, targate Cruciani, ma da sempre stigmatizzate da Parenzo). Il turpiloquio non ci spaventa: è l’arma di chi non ha argomenti. In un sussulto di visionaria ars retorica, Parenzo giuoca anche come i bambini nel parco giochi, modificando il cognome di Verri in «Verruca»: probabilmente il prestigioso retore radiofonico ha più familiarità con calli, verruche e ponfi che con la letteratura italiana, che con il cognome Verri ha avuto tante volte a che fare. Si vede che nei salotti buoni dei Parioli non si leggono più questi sudici autori di un tempo, così legati ai temi della libertà e della giustizia, e si preferiscono invece penne illuminate come Antonio Scurati, Michela Murgia e Andrea Scanzi: una parterre intellettuale di tutto rispetto… de gustibus!
L’impresa termina con un dibattito al limite del grottesco con Lorenzo Pacini, del PD, capace di intervenire soltanto per monosillabi gutturali in attesa di sfogare l’invidia tipica dei «poveri comunisti» nei confronti di Silvio Berlusconi, a cui è stato da poco dedicato l’aeroporto di Malpensa.
I giovani leghisti escono vittoriosi dagli studi di Radio 24 ringraziando nuovamente per la visibilità l’amico Roberto Salis, che non fa altro che parlare di noi nei suoi deliri su X, e Giuseppe Cruciani, sia per l’ospitalità che per aver preso le nostre difese dai querelanti frignoni Parenzo e Salis.
Ebbene la Lega Giovani, tagliente, ironica e combattente - come si confà a una buona politica - è finita ospite del programma satirico più in voga degli ultimi anni. Bravi ragazzi. Noi ‘si lotta’.
E Gioventù Nazionale rosica.
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