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Andrea Pellegrini

Due estremisti green in Commissione Ue

Due importanti deleghe all’interno della nuova Commissione europea, se confermate, rischiano di finire in mano a politici che lasciano molto a desiderare per l’importanza del portafoglio assegnato. Ecco che Ursula von der Leyen scopre le sue carte: in Commissione Ue vuole due estremisti, fanatici del green.





Il commissario designato per l’energia è il socialdemocratico danese Dan Jørgensen. Durante la passata legislatura si è opposto con forza all'inserimento del nucleare nella Tassonomia della finanza sostenibile e poi nel Net-zero Industry Act. In qualità di ministro danese, ha speso miliardi di euro pubblici in un tentativo di transizione energetica basata sull'eolico offshore che ora sta incontrando molte difficoltà economiche, salvo ovviamente portare avanti la retorica del nucleare "troppo lento e costoso". Ha persino diffuso sui social media una chiara disinformazione sulla tecnologia nucleare e sulla sicurezza radiologica. Passiamo ora al vicepresidente esecutivo nonché commissario per gli affari ambientali, la transizione energetica e la concorrenza.


La socialista spagnola Teresa Ribera Rodriguez è una forte sostenitrice del 100% rinnovabili e della decrescita felice. È riconosciuta come una scettica incallita del nucleare. Fino a poco tempo fa ricopriva la carica di vice primo ministro con delega alla transizione ecologica nel governo Sánchez. È uno dei responsabili per l’avvio del phase-out nucleare spagnolo, che inizierà dal 2027, decisione presa senza tenere in considerazione le raccomandazioni del settore. Anche lei come Jørgensen ha espresso forti critiche sull'inserimento del nucleare e del gas nella Tassonomia verde. Insomma, entrambi i candidati hanno forti motivazioni ideologiche che impediscono loro di affrontare la transizione green europea con imparzialità e rigore scientifico. C’è inoltre una forte preoccupazione riguardo la possibilità che Ribera Rodriguez e Jørgensen ostacolino la rinascita del nucleare europeo, proprio ora che è stato riconosciuto dalla stessa von der Leyen come importante per la decarbonizzazione.


È giusto ricordare che al momento l’esecutivo dell’UE è coinvolto in un’azione legale iniziata dall'Austria e da Greenpeace a causa dell'inserimento del nucleare nella Tassonomia verde. Qualora Ribera Rodriguez e Jørgensen assumessero le proprie cariche, non va escluso che potrebbero schierarsi con gli oppositori in tribunale e contro i loro stessi colleghi.


Per concludere, il report Draghi sul futuro della competitività europea ha messo in luce l'inferiorità tecnologica e industriale dell'UE rispetto agli Stati Uniti d’America e alla Cina. Tra le cause c’è la fragilità del settore energetico. Gli esperti concordano sull'importanza del nucleare nel mix energetico del prossimo futuro insieme alle rinnovabili. Avere una fonte stabile e a basse emissioni che garantisce indipendenza energetica ad un prezzo conveniente per famiglie e soprattutto imprese è fondamentale per la resilienza europea.


Se non si vuole causare un danno irreparabile al futuro energetico dell'Europa e agli obiettivi climatici, la commissione per l'ambiente (ENVI) e la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (ITRE) del Parlamento europeo devono respingere queste proposte di nomina. Servono politici competenti e non indottrinati al pensiero unico green per avere un’Europa più forte, sostenibile e competitiva sul piano internazionale.

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