In via d’approvazione l’Autonomia Differenziata: sarà presto legge. E ora?
Volgendo alla fine di questo importante Gennaio 2024, l’Autonomia Differenziata si accinge a passare il voto per l'approvazione definitiva come Legge dello Stato: i prossimi passi che noi giovani Lombardi e Leghisti siamo chiamati a compiere per vederla fiorire ed essere solo l’inizio di una rivoluzione più grande.
Quando si raggiunge un risultato per cui si lavorava da molti anni, a prescindere dall’ambito, sia esso professionale, personale, accademico o sportivo, la prima sensazione che può inevitabilmente capitare di percepire è complessa: c’è sicuramente la soddisfazione di aver concretizzato quello che una volta era parso solamente un sogno, ma ci sono anche un improvviso e inevitabile senso di momentaneo smarrimento, quasi di vuoto, come a volerci interrogare con un «e ora?».
Premesso che prima che la tanto agognata Autonomia abbia concluso il suo iter i tempi sono ancora considerevoli, complici le lentezze strutturali e burocratiche di questo paese, ma possiamo comunque iniziare a guardare in avanti per arrivare quanto più pronti al momento in cui ci sarà da lottare per difenderla e ampliarla. Invece di poterci adagiare sugli allori, infatti, saremo presto chiamati a difendere questo importante traguardo: in tanti, timorosi che a questo passo ne seguano altri, non si faranno scrupoli ad attaccare e diffamare qualsiasi novità apportata dalla riforma al panorama politico-amministrativo italiano.
Qui la battaglia sarà duplice: da un lato ci sarà da sostenere le idee alla base dell’Autonomia Differenziata, smontando inevitabili narrazioni faziose, luoghi comuni infondati e fake newsdelle più varie, mentre dall’altro dovremo diffonderne i risultati, facendo da megafono e sottolineando come si tratterà di migliorie rispetto al sistema centralista attuale.
Un altro compito, da portare avanti con la stessa tenacia e con lo stesso spirito di squadra con cui per anni abbiamo portato avanti il sostegno all’Autonomia, sarà di natura più creativa: ci sarà bisogno, e qui sarà vitale il ruolo della base, tra cui anche le sezioni giovanili, di delineare altri traguardi, sempre più ambiziosi, che vadano al di là dell’attuale paradigma e verso una sempre maggiore libertà dei territori e della nostra Lombardia in particolare. Che siano le Macroregioni o l’Europa delle Regioni ipotizzate da Miglio o qualsiasi altro intervento che permetta all’Autonomia di non restare carta morta o mero strumento di natura amministrativa, ma di fiorire e abbracciare in maniera onnicomprensiva tutti gli aspetti locali delle nostre “piccole patrie” che, come Lega, ci fregiamo di difendere e promuovere, poco importa: le rivoluzioni, soprattutto quelle culturali, non accadono da un giorno all’altro, ma vanno coltivate con cura, preparandole il terreno.
E allora continuiamo insieme questa piccola grande rivoluzione: sull’umile scia dei maestri che ci hanno preceduto, ma con la sicurezza di coloro che sanno di essere schierati dalla parte giusta. Per una cultura autonomista vera, di cui ad oggi celebriamo solamente un primo passo, pronti alle battaglie che verranno.
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