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Immagine del redattoreAlessandro Pirola

30 anni di Lega tra Popolo e Territorio

Lunedì 8 febbraio 2021, il Tavolo Identità della Lega Giovani Lombardia ha organizzato una

videoconferenza, trasmessa in diretta su tutti i canali social, in onore dei 30 anni della nascita della Lega Nord.

L’8 febbraio 1991, al Congresso di Pieve Emanuele (MI) le diverse leghe regionali, nate negli anni

’80, tra cui le due più importanti erano la Lega Lombarda e la Liga Veneta, decisero di unirsi, anzi,

di federarsi, dando alla luce la nuova Lega Nord. Ai tempi la politica italiana era ancora ferma alla

“Prima Repubblica”, il Presidente del Consiglio era Giulio Andreotti, che guidava un governo di

Pentapartito con socialisti, liberali, repubblicani e socialdemocratici. In quello stesso anno cessava di esistere l’Unione Sovietica e la sua “cellula” italiana: il Partito Comunista Italiano.

Da lì a poco scoppiò lo scandalo di Tangentopoli e la Lega Nord si impose alle elezioni del 1992

con l’8% dei voti, il resto è storia.

Ospiti della serata: il Capogruppo alla Camera Riccardo Molinari, il Coordinatore federale della

Lega Giovani Luca Toccalini, il Consigliere regionale Alessandro Corbetta e il Coordinatore Nazionale della Lega Giovani Lombardia Alessandro Verri.

Riccardo Molinari ha ricordato le origini del nostro movimento, il fatto di essere sempre stati dalla

parte dei cittadini e dei territori e sempre controcorrente, ma con molta lungimiranza.

La Lega Nord fu l’unico partito ad opporsi all’ingresso nell’euro, presagendo una perdita di

sovranità economica, sostenendo che “la (manovra, ndr) finanziaria sarebbe arrivata via fax da Bruxelles”. Dopo 23 anni possiamo dire che la finanziaria non arriva via fax, ma spesso via mail...

Molinari ha ribadito però che la Lega non è un partito antieuropeista, ma autenticamente europeista, immaginando un’Europa diversa, più vicina alla gente e alle diversità dei popoli e non un ente meramente burocratico e attento alle esigenze della finanza.

Corbetta ha ricordato l’esperienza della segreteria Maroni, arrivata dopo le dimissioni di Bossi e gli scandali giudiziari. In quel momento così difficile la Lega si è salvata grazie ai suoi militanti e al

senso di fratellanza che accomuna i leghisti oggi come allora: uno spirito che ha consentito ai militanti di affrontare la difficile campagna per le regionali del 2013, che ha portato Maroni ad essere eletto Presidente di Regione.

Luca Toccalini ha parlato della svolta “nazionale” della Lega, compiuta da Matteo Salvini, che ha

portato il movimento ad aprirsi ed essere presente anche nel Sud Italia.

Una svolta non facile, ma che partendo proprio dai giovani e dalle università, è stata resa possibile, compiendo un vero e proprio miracolo politico. Ora il messaggio autonomista e federalista della Lega è presente e attuale anche al Sud, dove esiste un forte attaccamento alle tradizioni e al dialetto e, quindi, una forte volontà di difendere la propria identità. Questi aspetti sono stati fondamentali per costruire una base affinché il movimento giovanile della Lega potesse nascere e svilupparsi anche al Sud.

Alessandro Verri ha chiuso la conferenza ricordando la natura della Lega, che si basa sul progetto di mettere al centro dell'azione politica i territori e l’autonomia, a differenza della sinistra che ha sempre costruito il proprio programma politico e l stessa propria identità non tanto sulle proposte, quanto nell'identificazione di un avversario da combattere.

Verri ha, poi, ribadito che il Movimento da fuori è e deve apparire granitico: al suo interno può esserci sana dialettica politica, ma è necessario restare uniti.

La Lega compie 30 anni ed è attualmente il più antico partito presente in Parlamento. Il più antico, ma al contempo il più moderno e pronto ad affrontare le sfide del futuro. In 30 anni tanta acqua è passata sotto i ponti, ma la Lega, con la sua forza e i suoi militanti è sempre rimasta in piedi e pronta a mettersi in gioco ponendo al primo posto l'interesse dei cittadini e dei territori.



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